Acqua rossa a Melendugno (un toccasana per la salute!)

13 11 2008

NESSUNO TOCCHI CASSANO!

PETIZIONE PER SALVARE LA PALUDE “CASSANO” DI SAN FOCA DAI LIQUAMI DEI DEPURATORI.

La palude di Cassano è in pericolo! Ancora qualche settimana e sarà asservita a bacino artificiale per lo sversamento dei reflui urbani e industriali trattati dal Depuratore Consortile “Puglia2” di San Foca a Melendugno, in Provincia di Lecce.

Il famoso microsistema ambientale melendugnese, che Dario Ferreri, Marco Bodon e Giuseppe Manganelli nel loro studio: “MOLLUSCHI TERRESTRI DELLA PROVINCIA DI LECCE, hanno fatto conoscere a livello internazionale come sito senza eguali di molluschi terrestri rarissimi, quali il Carychium hellenicum (unico esemplare in Italia), i Vertigo antivertigo,Vertigo Pygmaea, Vertigo angustior, Vallonia enniensis, Paraloma caputspinulae (unici per la Puglia) e i Daudebardia brevipes, Daudebardia rufa, Euconulus fulvus (unici per la Provincia di Lecce) rischia di scomparire per sempre.

Il sito, é una delle poche zone in cui sopravvivono esemplari molto rari di Emys orbicularis (Tartaruga Palustre europea) che un interessante studio di TIZIANO FATTIZZO “DISTRIBUZIONE DI EMYS ORBICULARIS NEL SALENTO” ha dimostrato essere uno dei pochissimi siti salentini in cui sono stati riscontrati nuclei vitali, ma numericamente esigui di tartarughe, tanto da ritenerli, nel breve periodo, “a rischio sopravvivenza”.

Siamo in presenza di un progetto di arrogante devastazione, sfrontatamente elaborata ai danni di uno degli ultimi e incontaminati microsistemi naturalistici rimasti in provincia di Lecce, secondo per importanza soltanto alle “Cesine” (sito protetto dal W.W.F.).

Qualcuno ha già tracciato (per poi scavarlo) un canalone lungo centinaia di metri nella palude per portare i liquami “fitodepurati” fino al mare. Lo scempio ambientale é di enormi proporzioni perché se si verificassero ancora le situazioni problematiche che hanno portato agli articoli di giornale dei mesi scorsi in cui si denunciavano ingenti scarichi di fanghi anomali nella fognatura nera, le spiagge melendugnesi, vernolesi e otrantine ne sarebbero interessate e l’ecosistema Palustre e marino di tutta la costa orientale del Salento fino ad Otranto sarebbe compromesso. Invece che di sole trincee drenanti, straripanti di liquido nauseabondo, a cui i melendugnesi hanno purtroppo ormai fatto l’abitudine, potrebbe esserci domani un enorme lago pieno di liquido maleodorante, splendida culla-incubatrice naturale di miliardi e miliardi di zanzare e insetti vari di cui nessuna attività di disinfestazione potrebbe mai avere ragione.

Chi ha dato il tacito consenso a questi vandali di devastare un sito ambientale di così vitale valore dal punto di vista storico e scientifico? C’erano i presupposti dell’urgenza e della necessità pubblica? Siamo sicuri di no!

AIUTATECI! Da soli non ce la possiamo fare! Invitiamo il mondo universitario, la stampa e tutte le televisioni nazionali e locali alla mobilitazione permanente contro il proseguimento dello scempio che si sta consumando nella palude di Cassano. Pertanto, chiediamo di:

1. Bloccare subito i lavori;*

2. Salvaguardare l’ambiente Palustre nella zona di Cassano a San Foca;

3. Dichiarare la “Palude di Cassano” Sito ambientale di importanza Internazionale;

4. Richiedere la protezione del WWF come il vicino sito delle “Cesine”;

5. Ripristinare tutto alla normalità e a destinare l’acqua trattata dai depuratori alle sole trincee drenanti esistenti, dopo averle opportunamente ricondotte alla loro naturale normalità d’uso;

6. Impedire l’ampliamento del Depuratore Consortile o, in subordine ridimensionarne la portata alle sole necessità pubbliche.

Riferimenti:

Prof. Franco Candido

(ASSOCIAZIONE MELENDUGNO NOSTRA – COMITATO NO-ACQUAROSSA)

http://www.amelendugnono.wordpress.com

e-mail: franco.candido@inwind.it


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